Come nasce un ritratto ad acquerello

In genere faccio ritratti realistici, sia che si tratti di cani, gatti, che di una o più persone. Per questo mi servo di foto di riferimento, che in genere scelgo insieme a chi mi commissiona il lavoro. Mi piacciono quelle con bei contrasti e colori vivaci, ma in alcuni casi anche i toni delicati possono essere stimolanti. Questo determina la scelta della tecnica d’esecuzione, perché generalmente i pastelli morbidi si prestano a lavori più intensi e l’acquerello va bene per i toni morbidi. Le matite colorate invece sono più versatili, ma le preferisco per i lavori più piccoli e dettagliati. Se vi va di seguirmi vi mostrerò la nascita di alcuni miei lavori.

Ritratto ad acquerello di Mia

Nel ritratto di Mia (foto 1) ho scelto l’acquerello perché anche se questa foto non manca di contrasti, i passaggi tonali sono abbastanza sfumati e graduali. Lo sfondo poi era particolarmente caotico e distraeva moltissimo dal soggetto. La prima cosa che ho fatto è lavorare grossolanamente lo sfondo in Photoshop con filtri blur, in modo da capire come impostare la composizione finale.

Ho cambiato anche i colori dello sfondo, perché un blu-violaceo fa risaltare bene il colore del manto di Mia (foto 2). A questo punto ho impostato il disegno su carta e ho cominciato a lavorare partendo dallo sfondo e poi anche sul corpo del cane abbozzando i primi contrasti tonali. Il tutto lavorando bagnato su bagnato con una carta di cotone al 100% (foto 3). Da qui in poi ho lavorato per velature successive, scurendo sempre di più. A differenza di altre tecniche con l’acquarello devi lasciare intatti i toni chiari e scurire progressivamente.

Occorre avere un progetto chiaro in mente perché le aree che vengono scurite non potranno essere schiarite successivamente (foto 4). I dettagli vengono aggiunti in ultimo. Spesso faccio una foto del lavoro finito e la viro in bianco e nero (foto 5) per vedere se c’è equilibrio tonale o se il lavoro è piatto e povero di contrasti. Se tutto va bene si arriva al lavoro finito (foto 6): ecco Mia!